L’ultima birra della mia vita l’ho bevuta con Marika. Ettore mi dormiva sulle gambe. Leda dormiva nel passeggino. Non aveva neanche cenato.

Era stato un week end perfetto. Un trullo meraviglioso, e non pagato (grazie Bonus Vacanza 2020).

Un crullo bellissimo (vaglielo a dire alla piccola che si dice trullo). Si chiama Materiis. Se potete, andateci.

Animali, grotte di castellana, alberobello etc. Come un perfetto turista americano. Senza farsi inculare dai trullai di alberobello però.

L’ho bevuta in una pizzeria a Noci. Sono andato a trovare una mia zia, l’unico componente della mia famiglia con cui parlo. Ogni volta è come aprire uno scrigno, su cosa era mio padre. E ogni volta lo riscopro più meraviglioso, nei suoi ricordi, nelle cazzate che faceva. Ma non divaghiamo.

“Certo che la situazione è complessa” disse la bionda.

“Mari, erano fatti così. Succedono queste cose. La cosa principale è far star bene chi si ha davanti. Io per esempio avevo un solo obiettivo, quando eravamo solo amici e tu soffrivi per colpa del tuo ex. Dovevo farti tornare a sorridere. Il mio lavoro finiva li. Non prevedevo un prosieguo, dopo quell’obiettivo.”

Silenzio

“Beh, poi è andato un pochino più in là, i risultati stanno dormendo a questo tavolo. Ma devo dire di essere stato un buon amico per te, alla fine, no?”

Altro silenzio. Imbarazzato. Il mio e il suo. Questa cosa gliel’avevo detta grazie a quella birra. E grazie ad altre mille che ne avevo bevuto, con lei, ma magari anche con te che leggi qui.
Ci sono due motivi per cui amo suonare con marika. E non è musicale. Uno dei due è che ci bevevamo una birra, a notte fonda, al noise o al bugigattolo, e tornare a casa stravolti, tipo alle 4, con i bimbi dalla nonna. E svegliarci 3 ore dopo.

AMA/ANA positivo.

Questo vuol dire “hai una malattia autoimmune al fegato, sicuramente dovrai prendere immunosoppressori e cortisone. Forse per sempre”.

EDIT: Ama vuol dire fegato. Colangite biliare primaria, il sospetto pesante. Quindi Deursil a vita. E incrociamo le dita che funzioni, e he non peggiori mai.

E vabè. Poco prima di me è uscito dalla stanza del medico un altro me, della mia stessa età, che aveva una “massa non ben definita retroperineale”.

Era senza parole. Volevo abbracciarlo, poteva essere un mio amico. Ma sai, il covid, “l’essere maschi”. E niente. Chissà se ha due bimbi anche lui.

Quindi l’ultima birra della mia vita l’ho bevuta il 6 giugno 2021. Ma è stata bellissima.

DISCLAIMER

  1. Capita. Ma sticazzi, ridiamoci su. Se mi vedrete gonfio, scherzateci su. Non è colpa mia. Io vi rimbalzerò insultandovi più pesantemente. Ovviamente.
  2. Non dovrei morire prima del 2092. (EDIT: speriamo, al solito. Tra qualche giorno andremo più a fondo e capiremo meglio. Comunque sto bene, valori “buoni nella patologia”, quindi segno di malattia o dormiente o in fase iniziale (prevenire è meglio etc etc)
  3. Siamo in un periodo di negazionisti e no vax. Ne sono circondato. Se non vi fidate dei medici, rischiate grosso grosso grosso. Qualcuno mi ha definito ipocondriaco. Io semplicemente mi definisco meticoloso. Abbiamo un’auto, e l’auto va portata dal meccanico. Sta cosa l’ho beccata andando dal meccanico. Non si era rotto nulla, per fortuna.
  4. Se mi vedete con una birra/alcoolico/superalcolico in mano, fate gli amici. Spaccatemi il bicchiere in testa. Grazie.
  5. Qualcuno mi ha detto “non parlarne a tutti, che ti negativizzi”.
    No ragazzi, parlatene dei problemi, anche con gli sconosciuti. Siamo animali sociali. Riappropriamoci dell’empatia tipica dell’essere umano.
  6. Le Grotte di Castellana sono bellissime, ma anche gli occhi della cameriera della pizzeria Bella Noci non scherzano.

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