Questo è stato un anno particolare. Ai miei nipoti farò leggere questo post. Ma non mi soffermerò tanto su quello che ho fatto, ma sul peso che la musica ha avuto in ogni singolo momento.
- Suonare obladì obladà, a capo di un torpedone di gente allegra, forse 200 persone, nella via centrale della città. Gioia.
- Suonare Giugno 73 su un palco, testa china, la sera in cui hai lasciato la tua donna.
- Suonare Ruby Tuesday in macchina, qualche istante prima di ricevere un bacio inaspettato
- Ascoltare i Return to Forever, seduto per terra, su un balcone, dopo aver bevuto
- Suonare Wild Horses come regalo di compleanno notturno
- Suonare e registrare Giulia di Nuti, per dire “grazie” ad una persona importante
- Suonare love of my life a quello che è l’amore della tua vita, al buio più totale
- Suonare Non Potho Reposare, e ricevere una standing ovation, a 2000 km da casa
- Suonare le prime note di Dancing Queen, e capire che può essere una nuova avventura
- Suonare sempre le stesse vecchie note di Dely, e scoprire dopo 7 anni sfumature nuove
- Suonare blues ad una jam session, e venir trascinato in casa di una sconosciuta la sera stessa
- Suonare Miles Davis, e capire che fai schifo
- Suonare al matrimonio di un caro amico, Hallelujah
- Suonare una linea di blues, 16 battute, e sentire la stessa linea rifatta dopo pochi secondi.
- Suonare ad una cena in ufficio finti brani di Ligabue
- Suonare Occhi da Orientale con Valeria
- Suonare con un coglione, e non ricambiargli il favore di accompagnarlo
- Suonare pizzica in una comune, con accanto una donna zingara con gli occhi più scuri che abbia mai visto
- Suonare nel pub dietro casa, e scoprire che quella sera tutte le donne che stai frequentando… beh sono tutte li, una dietro l’altra.
- Suonare Cara, avendo sul palco, davanti a te, l’amore della tua vita, e non sapere che è l’amore della tua vita
Se il 2014 mi riserverà anche un 10% di tutto ciò, sarò felice.