Un segreto è solo per te.

Corri per le strade che ho calcato io
con passi incerti, incurante del dolore.

Ti chiedi il perchè delle cose,
e non conosci pace, finchè non l’hai carpito.

Corri da me, ma ti volti imbarazzato,
come facevo io con mio padre.

Ora sono io, papà.
Le stratocaster non hanno molto senso.
La faccia solcata da morsi, che quando fa freddo mi ricordano
la tua risata, di adenoidi, e naso tappato,
quanto il mio.

Andrai via, prestissimo. Ma portati quelle pernacchie nel cuore.
Dalle a tuo figlio. E ricordati di me.

Portati nel cuore quella notte in Calabria, portati nel cuore me che ti avvicino alla batteria. Portati nel cuore le luci del palco, le risate di mamma, e anche le urla.

Perchè a volte piove. Ma portale nel cuore.

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